8 -9 – 10 MARZO 2007, LISON PRAMAGGIORE. LA PROMOZIONE DEL SISTEMA VENEZIA
Dall’ azienda agricola LE CARLINE alla terrazza panoramica dell’hotel Molino Stucky Hilton, reso per la prima volta accessibile al pubblico, è ripartito l’Educational tour 2007 riservato alla stampa nazionale dedicato a Lison Pramaggiore e Venezia
( si cita testualmente l’articolo del GAZZETTINO scritto da Maurizio Marcon…)
Dalla cantina Le Carline di Belfiore alla terrazza dell’Hilton di Venezia, la visita al Molino Stucky, con degustazione di vini doc Lison Pramaggiore al Cipriani, passando quindi a navigare su un galeone veneziano del ‘600, tra le isole della laguna, gustando in viaggio un buffet di pesce, abbinato sempre ai vini doc Lison Pramaggiore, e chiudendo nel tardo pomeriggio a Blessaglia, dopo aver percorso “Il sentiero incantato”, con la visita alla cantina “Ai Galli”, seguita dalla cena con prodotti tipici Al Barco di Corbolone, per rientrare finalmente a dormire all’Hotel Da Gigi di San Stino. La prima giornata della tre giorni di educational, organizzata dalla Strada Vini Doc Lison Pramaggiore, e rivolta alla stampa nazionale e internazionale e di settore, sviluppatasi con un viaggio tra terra (Lison Pramaggiore) e mare (Venezia) alla scoperta dei prodotti tipici e del territorio, ha lasciato il segno: giornalisti entusiasti. Non solo di aver visitato la prima città del vino in programma (Pramaggiore), mentre le altre tre (Portogruaro, San Stino e Annone Veneto) verranno visitate oggi, ma di avere potuto abbinarle a Venezia. Molti giornalisti, soprattutto stranieri, non erano mai stati sulla terrazza dell’Hilton ad ammirare il paesaggio lagunare che è apparso ancora più incantevole gustando un bicchiere di Tocai doc Lison Pramaggiore. Anche perchè probabilmente sarà l’ultima occasione, visto che dal prossimo mese dovrebbe scattare il divieto di utilizzo del nome Tocai. E qui con le gioie dei paesaggi e bicchieri di vino incantevoli, la stampa nazionale e internazionale è entrata all’interno di una grossa problematica: come salvare il vino bandiera del territorio. “Siamo stati tanto bravi a fare vino – ha detto il presidente della stada dei vini Lison-Pramaggiore, Daniele Piccinin – meno a difendere il nome di Tocai che ha fatto la nostra fortuna”. E qui non pochi giornalisti del settore, conoscendo la problematica, hanno manifestato perplessità. “Ma come – si sono chiesti – non siete riusciti a far valere tutta quella letteratura che parla delle presenza, fino dal ‘700, del Tocai in queste zone?”. “Su questo versante – ha detto Piccinin – la Regione Friuli ha ancora in corso un ricorso che è al vaglio della Corte Europea. Io nel frattempo imbottiglio il mio Tocai come “Lison classico”, ma c’è chi sfrutta fino alla fine la possibilità, ovvero fino al 31 marzo, anticipando per la verità un po’ i tempi, per imbottigliare con il nome Tocai.
In Friuli stanno usando nomi come “Collio Bianco” o “Friuli Bianco”. Ed è un peccato che l’identità di questo vino superbo, peraltro del tutto diverso dal Tocai ungherese, possa andare disperso in tanti nomi diversi. Putroppo noi italiani siamo rimasti vittime di una iniziativa ungherese nata non contro di noi ma contro il pinot francese dell’Alsazia”. Altre problematiche affrontate sono state, la concorrenza straniera (Sudafrica e Australia), il vitigno biologico e l’uso di prodotti chimici (rame), e la vinificazione in cantina (tecnologia del freddo e anidride solforosa). Più politici gli interventi dell’assessore provinciale alle Attività produttive, Giuseppe Scaboro, venuto a salutare gli ospiti fino a Belfiore, e dell’assessore al Turismo Danilo Lunardelli, cerimoniere in laguna, che hanno sottolineato l’importanza per la promozione di abbinare il prodotto al territorio, avendo a disposizione un nome come Venezia conosciuto in tutto il mondo.
Maurizio Marcon