Regata Storica di Venezia, 2 set 2007
La Regata Storica è un degli eventi più caratteristici di Venezia e fonda le sue origini nel 1315. Nei secoli la Regata Storica di Venezia ha assunto vari significati: quelli religiosi, politici e militari lasciano oggi il passo a quelli sportivi e turistici. Oggi si tiene la prima domenica di settembre e si suddivide in “Corteo Storico” e “Regate“: i Pupparini (Giovani da 17 a 20 anni), le Mascarete (2 vogatrici), le Caorline (6 vogatori da Sestieri e Isole), i Gondolini (sfida tra regatanti).
La Regata Storica di Venezia viene quindi introdotta da un corteo acqueo senza uguali composto dalle Bissone, dal Bucintoro e dalle altre imbarcazioni della Voga Veneziana. Con questo corteo, si rievoca l’arrivo a Venezia della Regina di Cipro Caterina Cornaro, evento che sanciva la potenza di Venezia nel Mediterraneo. Oggi a questo significato storico si aggiunge il sentimento agonistico che anima il mondo della voga alla veneta: vincere alla Regata Storica equivale ad entrare nell’Olimpo dei Veneziani.
Dopo il corteo storico si confrontano per primi i Pupparini, veloci imbarcazioni a due remi, mossi dalle giovani promesse della voga alla veneta.
Seguono le vogatrici sulle Mascarete, leggere imbarcazioni a due remi impiegate dalle cortigiane.
Poi “il gioco si fa duro”: scendono in acqua le Caorline, corpose sei remi tradizionalmente usate per il trasporto fluviale.
Il momento clou della Regata Storica di Venezia è, però, rappresentato dalla sfida dei Gondolini, cioè Gondole da “competizione”, snelle e leggere, la gara dove si valutano le capacità tecniche degli atleti e che anima pubblico e vogatori. Stringheta, Ciaci, i Vignotto e molti altri emozionano Venezia ed i veneziani come i fantini del Palio animano Siena.
La Regata Storica di Venezia, come le altre regate veneziane, non prevede medaglie per i vincitori, ma bandiere: rossa per i primi, bianca, verde e blu per gli altri. Fino a qualche anno fa c’era anche un maialino che spesso veniva acclamato col nome dell’Autorità da sbeffeggiare, secondo la più tipica tradizione della goliardica ironia veneziana.
La gara parte dalla Riva degli Schiavoni, si snoda per Punta della Salute e chi è primo “alla Dogana” mette una seria ipoteca sulla vittoria finale. Quindi si risale il Canal Grande (detto il Canalasso) fino alla Stazione Ferroviaria Santa Lucia dove si gira per puntare alla “Machina”, cioè il palco galleggiante in prossimità di Ca’ Foscari, dove si consuma l’arrivo e le premiazioni.
Regata Storica di Venezia: Glossario
Bissona – Si tratta di barche veloci, ricche di decorazioni e dalla linea aggressiva usate per parate e cortei acquei come la Regata Storica di Venezia. Probabilmente le Bissone rimandano ad antiche barche a remi usate in guerra. In dialetto veneziano Bissona significa “grande biscia”. La “Bissona Serenissima” è mossa da 18 vogatori con timoniere. A prua c’è il Gonfalone di Venezia e gli Araldi della Serenissima attirano l’attenzione con squilli di tromba e rulli di tamburo, mentre uomini in armi scortano il “Capitano da Mar” (il più elevato grado militare marittimo della Repubblica Serenissima di Venezia). Esiste una seconda barca speciale nel Corteo Storico e che in qualche modo può fare capire oggi il tenore dello sfarzo che in passato potevano raggiungere le barche del patriziato veneziano: il “Gondolone” o “Dogaressa” che accoglie il Doge e la Regina di Cipro Caterina Cornaro in raffinati abiti d’epoca. La sfilata è completata dalle “Ballottine”, la “Disdottona” (18 vogatori) e la “Dodesona” (12 remi).
Bucintoro – Anche in questo caso l’origine etimologica del nome è incerta: il “burcio” è un’ampia imbarcazione da trasporto che veniva addobbato (“in oro”) riccamente per le grandi occasioni. D’altro canto viene anche collegato al “grosso centauro” (per Virgilio il nome di un vascello di Enea). Nel 1117 un precedente rito propiziatorio viene convertito in “Sposalizio di Venezia con il Mare” ed un sontuoso bucintoro venne allestito per il trasporto del Doge. Da allora, è stato ricostruito ogni secolo, con modifiche ed evoluzioni a seconda delle necessità del momento. A testimonianza delle dimensioni e della portata del bucintoro, vera e propria reggia galleggiante del Doge di turno, quello costruito a metà del ‘700 aveva 2 ponti: quello inferiore “ospitava” i rematori, 168 “arsenalotti” che a gruppi di 4 muovevano 42 remi da 11 mt., mentre quello superiore era occupato da un ampio salone in cui il Doge di Venezia riceveva i suoi ospiti. Il modello descritto era lungo circa 50 mt. (largo fino a 10) e venne distrutto dalle truppe napoleoniche per recuperare l’oro e l’argento che lo decoravano. Oggi non esiste più un “bucintoro”, anche se così viene chiamata la “Bissona Serenissima” che partecipa al Corteo Storico della Regata Storica.
Caorlina – Impiegata per i trasporti: la forma simmetrica e uguale di poppa e prua consentivano la “marcia indietro” senza dover girare la barca, aspetto non trascurabile per la navigazione fluviale. Il nome deriva da Caorle, antica città lungo la costa adriatica che per la sua posizione intermedia tra Venezia e Trieste fungeva da stazione di cambio del servizio postale. In laguna poteva essere dotata anche di vela. Non risultano particolari evoluzioni nei secoli: oggi è utilizzata solo per le regate maschili, il Palio dei Sestieri, la Regata Storica.
Gondola – Semplicemente l’icona di Venezia. L’etimologia del termine Gondola è incerta, ma pare che le varie ipotesi rimandino al concetto del “dondolìo”, tipico del suo avanzare. Il colore nero della gondola si fa risalire ad un voto pronunciato in occasione di una pestilenza, ma alcune fonti rimandano ad una legge che limitasse gli sprechi affinché si potessero convogliare maggiori finanziamenti per sostenere gli sforzi militari. Esiste una variante di gondola utilizzata per traghettare da un lato all’altro del Canal Grande gruppi di 15/20 persone (ancora funzionanti: Santa Lucia, San Marcuola, Santa Sofia, San Silvestro, San Tomà, San Samuele, Santa Maria del Giglio e Dogana). Nei secoli la forma della gondola si è evoluta anche in funzione dello sviluppo della città lagunare: un tempo non c’erano pontili e rive in muratura e quindi le gondole avevano una prua più lunga per agevolare l’accesso. Inoltre era configurata per 2 gondolieri e quindi l’asimmetria non era necessaria. La gondola si compone tradizionalmente di 280 pezzi e le uniche parti in metallo sono i “ferri” di poppa e di prora. Il ferro di prora della gondola è detto anche “dolfin” (delfino): la sua forma riassume il Corno Ducale (parte superiore), nel corpo la sinuosità del Canal Grande, nel pettine i Sestieri della città (la Giudecca è il dente opposto), mentre le punte decorate fra dente e dente indicano le isole maggiori della Laguna di Venezia. Il “ferro” di poppa, invece, è il “risso” (ricciolo): la forma a spirale potrebbe forse richiamare il movimento del remo. Le misure rimangono ancora oggi importanti: 10,75 mt di lunghezza per 1,38 di larghezza interna. Oggi è la necessità di convivere con il moto ondoso che impone l’adozione di determinate scelte tecniche.
Gondolino – Evoluzione della tradizionale gondola per ottenere maggiore velocità e versatilità. Il gondolino doveva consentire la navigazione anche in condizioni minime, ma oggi, complice anche il moto ondoso, che non perdona i barchini più leggeri, viene utilizzato esclusivamente per le regate. La regata dei Gondolini è il momento tecnico-sportivo più alto della Regata Storica di Venezia: non solo potenza fisica, ma soprattutto tecnica di voga ed affiatamento dell’equipaggio. La leggerezza e l’esilità (10 mt lunghezza, 1,10 di larghezza, 0,38 mt di altezza “a mezza barca” ) rendono il gondolino molto agile, ma anche sensibilissimo alle condizioni della regata.
Machina – In occasione delle Regate è il Palco allestito tra Palazzo Ca’ Foscari e Casa Balbi lungo il Canal Grande e destinato ad ospitare i Giudici di Gara. Il palco è decorato da 4 bandiere per i vincitori ed ognuna aveva una borsa in denaro. In passato la Machina veniva allestita in luoghi diversi.
Mascareta – storicamente impiegata per la pesca o per le uscite delle “dame di compagnia” che, mascherate, hanno dato il nome all’imbarcazione. Oggi, invece, oltre che per le regate femminili, la mascareta viene usata dai veneziani per le uscite da diporto. Può essere di 6 o 8 mt e “vogata” da 1 a 4 persone.
Puparin – Anche in questo caso si parla di una variante del sandolo e per la sua agilità veniva impiegato per attività di “guardia marittima”. Il nome pare derivare da una poppa piuttosto alta. Vogata da 1 fino a 4 rematori, può essere lunga da 9 a 10 mt. La forma slanciata ne fa una barca elegante e raffinata che, oggi, viene impiegata per le regate dei Giovanissimi in Regata Storica.
Voga Veneta – Nella “Voga alla Veneta” il capobarca (poppier) spinge e guida la barca con un solo remo. Il vogatore è in piedi, o sul fondo o sul bordo della barca, e guarda verso la prua. Il remo e la tecnica sono gli elementi che qualificano la voga veneta: il remo è accolto nella forcola (scalmo aperto) ed è l’abilità del vogatore a trattenerlo e a farlo uscire dall’acqua solo quando si è esaurita la spinta. La barca può essere fatta girare completamente applicando i vari assetti di voga perfezionati nei secoli.
Ci sono due tipi di voga alla veneta: “a voga a pagliolo” (per mascarete, sandoli, s’ciopon, sanpierotta e topetta) e “il sopra-lai” (per caorline, tope, battelle, pupparini, gondolini e gondole). Se i vogatori sono numerosi si dispongono alternati, ma esiste anche una versione adue remi per vogatore (alla Vallesana). Nel mondo esistono altre popolazioni che hanno adottato un sistema simile alla voga veneta: i tailandesi ed i cinesi del sud.
by AZ-News
Fonti:
– http://www.comune.venezia.it
– http://venicexplorer.net
– http://www.gondolavenezia.it
– http://www.doge.it