STIAMO AL BUIO per dare luce agli altri

STIAMO AL BUIO per dare luce agli altri

Cena di solidarietà con prodotti del mare e della terra veneta

Giovedì 11 Giugno 2009   h 20:30
presso Ristorante “Antico Spessotto”
Via Roma, 2   Portogruaro (VE)

Accompagnata dai vini dell’Azienda Agricola Biologica
 le Carline di Piccinin Daniele Pramaggiore (VE)

Costo della Cena  € 50,00

Il ricavato della serata sarà devoluto interamente a favore
della Lega del Filo d’Oro

Per prenotazioni contattare il numero 0421/280393 o il 331/6932065

In collaborazione con:
La Lega del Filo d’Oro tesse una rete di solidarietà
del Centenario
BCC  Pordenonese
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La luce del giorno stenta a morire in questa giornata ormai estiva; ombre sottili ci accompagnano in un refrigerante sorso di bollicine  che ci predispone a più intriganti esperienze dei sensi.

Quando neppur la luce fioca d’una candela mi ricorda la forza della vista esploro con le mani il tavolo, ascolto le voci e dagli echi immagino lo spazio; spalanco le narici per scoprire ciò che di delizioso mi viene offerto.

Sapori diversi di due grandi pesci dei nostri mari dalle carni più sode trattate secondo la maniera più semplice e antica che meglio ne fa scoprire l’autentico sapore e poi quel pesce che nel nord del mondo si divide tra mari e fiumi connotando le sue carni più grasse di un inconfondibile gusto contrastano con la fragranza ed il profumo di piccoli frutti.
Lascio il fresco per deliziarmi del tepore di piccoli crostacei che sento diversi da altre croccantezze vegetali ingentilite da quello che un insetto operoso riesce a donarci frequentando i fiori d’acacia, il tutto accompagnato dalla briosità di un vino fresco e fragrante con sentori di mela golden, crosta di pane e lievito.

Ho ormai confidenza col buio ed i sapori.
Godo del profumo di un piatto importante di quel cereale che tanto ha bisogno per crescere di inondar le terre d’acqua, rigoglioso e abbondante nella piana piemontese tra Vercelli e Novara come nel nostro Veneto nella bassa veronese.
E il sapore è di chi vive in altre acque limpide di mare ma che, per difendersi e nascondersi, deve rendere torbide ed oscure.
In abbinamento mi viene servito un vino bianco che oggi è molto presente nel nostro territorio con piacevole profumo fruttato e fragranza del fieno essicato.

Mi piace conversare e scambiare con chi mi sta intorno la conoscenza e la forza dei miei sensi e la ricchezza della cucina di mare.
Un grande pesce dalle carni pregiate che da sempre ha popolato i nostri fiumi fino al mare e che dona la prelibatezza delle sue uova, conclude nella sapiente preparazione dello chef un percorso dove il tatto, l’olfatto, il gusto hanno potuto sbizzarrirsi a scoprire e a scoprirsi, dove gli alimenti si sono manifestati, dove la sapiente maestria dell’uomo ha saputo esaltare ed ingentilire.
Con questo importante piatto ci viene proposto un bianco autoctono che grazie al cambio del nome si è legato in modo indissolubile a queste zone.
Il profumo è ampio il sapore morbido, di lunga persistenza con elegante sentore di mandorla.

Ma c’è ancora un po’ di tempo prima di tornare alla vista soverchiante.
Dolcezze diverse si mescolano ad amaro e a freschezze che, quasi a cancellare i sapori di mare, ci accompagnano a lasciare i quattro sensi per tornare alla preponderanza dominante della vista.

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